01 – Responsabilità istituzionale, presenza e partecipazione attiva alla vita accademica

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I docenti devono essere consapevoli del ruolo pubblico che ricoprono all’interno della Repubblica italiana e riconoscere che l’insegnamento non si limita alla trasmissione di conoscenze disciplinari, ma si fonda su un compito più alto e condiviso: formare cittadini liberi, responsabili e consapevoli, nel rispetto dei principi della Costituzione.

La vita accademica, nelle sue diverse articolazioni istituzionali, rappresenta il cuore della comunità accademica. La partecipazione attiva ai lavori dei corsi di studio, ai consigli accademici e alle attività collegiali non costituisce un atto facoltativo o accessorio, ma un dovere etico e civile, espressione concreta della responsabilità che ciascun docente assume nei confronti degli studenti, dei colleghi e dell’istituzione che serve.

La presenza costante, l’impegno rigoroso e la partecipazione consapevole rappresentano i segni distintivi dell’essere docenti di un’istituzione pubblica. Attraverso tali comportamenti si rende viva la missione affidata dallo Stato: promuovere la cultura, la ricerca e la formazione come strumenti di progresso civile, di giustizia sociale e di libertà.

Essere docente significa assumere fino in fondo questo mandato, non solo come professionista, ma come servitore di un bene comune che appartiene alla collettività. Ogni atto di responsabilità, ogni contributo portato nei luoghi di confronto accademico, rafforza la democrazia interna dell’istituzione e il valore stesso della Repubblica che essa rappresenta.

Con la presenza, l’impegno e l’esempio dei docenti si rinnova la promessa che l’Accademia ha fatto ai propri studenti: garantire il diritto allo studio e coltivare la cultura come bene comune.

Essere docente significa custodire questo mandato.
Essere presente significa onorarlo.
Partecipare significa rafforzarlo.

Ciascun docente, con senso di responsabilità e con orgoglio istituzionale, è chiamato a servire l’Accademia e la Repubblica con dedizione, nel rispetto reciproco e nella consapevolezza che solo attraverso il dialogo e la collaborazione si rafforza la comunità accademica.


Con la stessa convinzione, viene riaffermato il ripudio di ogni conflitto e di ogni guerra, che distruggono i principi stessi della formazione e della cultura come strumenti di miglioramento della società e di costruzione di un futuro di pace e giustizia.


«Chi poco pensa, molto erra.» – Leonardo da Vinci