02 – Contesto normativo e nuove riforme in attuazione

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Con la Legge 10 novembre 2025, n. 167 Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie, pubblicata in Gazzetta ufficiale del 14 novembre 2025, con l’art. 20 Delega al Governo in materia di formazione superiore e ricerca, il comma g cita «riordino e razionalizzazione della normativa in materia di istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale, con particolare riferimento agli assetti istituzionali, amministrativi e contabili, agli ordinamenti didattici, allo stato giuridico ed economico del personale, all’attività di ricerca, alla programmazione e valutazione della ricerca, della produzione artistica e scientifica e della didattica, alla qualificazione e al reclutamento del personale docente e non docente, nonché ai sistemi informativi, valorizzando l’autonomia delle istituzioni.»

In pratica, il Governo dovrà intervenire attraverso uno o più decreti legislativi (entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge). Le azioni principali riguarderanno:

  • Assetti istituzionali, amministrativi e contabili: riformulare la governance delle istituzioni Afam, ridefinendo ruoli, organi, procedure amministrative e contabili.Razionalizzare la struttura organizzativa e i meccanismi di rendicontazione e controllo interno.

  • Ordinamenti didattici: aggiornare e uniformare i percorsi formativi (triennali, magistrali, dottorati) delle istituzioni artistiche e musicali. Garantire coerenza con gli standard universitari e con i profili formativi richiesti dal mercato e dal contesto internazionale.

  • Stato giuridico ed economico del personale: ridefinire le condizioni normative ed economiche di docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo nelle istituzioni Afam. Allineare contratti, qualifiche, incarichi e progressioni di carriera in una logica più chiara e coerente.

  • Attività di ricerca, produzione artistica/scientifica e didattica: potenziare l’attività di ricerca e produzione delle istituzioni Afam, includendo la valutazione della produzione artistica, musicale, coreutica o multimediale. Snellire la programmazione e la valutazione delle attività didattiche e di ricerca, con criteri moderni e trasparenti.

  • Qualificazione e reclutamento del personale docente e non docente: ridefinire i requisiti, le procedure e i criteri di selezione per il reclutamento e la qualificazione del personale docente e tecnico-amministrativo. Migliorare la qualità del corpo docente, favorire mobilità, valorizzazione delle competenze artistiche e musicali, e attrazione di talenti anche dall’estero.

  • Sistemi informativi: implementare o aggiornare sistemi informativi dedicati alle istituzioni Afam (gestione studenti, ricerca, personale, rendicontazione, produzione artistica). Garantire interoperabilità, trasparenza, digitalizzazione, riduzione degli oneri amministrativi.

  • Valorizzazione dell’autonomia: pur intervenendo con una disciplina di livello primario, la delega intende valorizzare l’autonomia delle istituzioni Afam nella definizione dei propri ordinamenti, organizzazione interna e percorso formativo.


La Legge di Bilancio 2026 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 ed è attualmente in fase di esame parlamentare, con l’obiettivo di essere approvata definitivamente entro il 31 dicembre 2025. Entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, con le sue misure operative da quel momento.


Nel dossier della XIX Legislatura del 3 novembre 2025 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028" - ed. provvisoria, l’Articolo 107 (Misure per la pianificazione pluriennale dei finanziamenti per la ricerca e istituzione del Fondo per la programmazione della ricerca – FPR) con il comma 1 stabilisce che un Piano triennale della ricerca comprensivo di un cronoprogramma di finanziamento triennale, aggiornabile annualmente, definisca i finanziamenti destinati alla ricerca di base ed applicata delle università, degli enti pubblici di ricerca vigilati dal Ministero dell’università e della ricerca, nonché delle Istituzioni dell’alta formazione artistica musicale e coreutica (Afam) afferenti al Ministero dell’università e della ricerca, previsti da disposizioni legislative e iscritti nello stato di previsione del medesimo Ministero. Dal piano sono escluse le misure finanziate con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), dei Fondi europei delle politiche di coesione e relativi programmi complementari, del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), nonché gli interventi a valere sul Piano nazionale complementare (PNC).


L’articolo introduce per la prima volta un Piano triennale della ricerca del MUR dedicato anche alle Istituzioni Afam, articolato in un cronoprogramma triennale dei finanziamenti e aggiornato annualmente. Il Piano definirà le risorse nazionali destinate sia alla ricerca di base sia a quella applicata nelle istituzioni del settore. Con questa disposizione il legislatore integra stabilmente le Afam nella programmazione nazionale della ricerca, ponendole sullo stesso piano di Università ed Enti pubblici di ricerca.


CCNL del Comparto istruzione e ricerca Triennio 2022-2024

Il 5 novembre 2025, alle ore 14:00, si è svolto l’incontro tra l’A.Ra.N. e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative del Comparto Istruzione e Ricerca. Al termine della riunione le parti hanno sottoscritto l’ipotesi del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto istruzione e ricerca Triennio 2022-2024 relativa al personale del comparto per il triennio 2022-2024.—Per il settore Afam, l’incremento mensile della retribuzione tabellare per il docente di prima fascia è stimato in 64,17 euro (fascia 0-2 anni di anzianità) fino a 96,35 euro (fascia da 35 anni).

Entro il 31 dicembre 2025, all’interno del cedolino, verranno inoltre corrisposti gli arretrati, compresi tra 1.573,34 euro (0-2 anni) e 2.362,25 euro (da 35 anni). Tutti gli importi indicati sono al lordo dipendente; per la determinazione del netto occorre sottrarre le ritenute assistenziali, previdenziali e l’IRPEF in base agli scaglioni che variano dal 35% al 43%.


L’ipotesi di contratto relativa al triennio 2022-2024 è stata sottoscritta dalle organizzazioni sindacali CISL, UIL, SNALS, GILDA, ANIEF e dall’A.Ra.N. Non ha invece firmato la FLC-CGIL, motivando il diniego con l’insufficiente recupero dell’inflazione.